Il centrodestra potrebbe presentare la lista dei ministri di un futuro governo prima delle elezioni: Salvini e Tanjani sono d’accordo.
Il Centrodestra potrebbe presentare la lista dei ministri di un futuro governo prima delle elezioni. Nella fattispecie, Salvini ha proposto di presentare una lista di ministri prima del voto del 25 settembre. Secondo quanto riferito da Antonio Tajani, che si è mostrato d’accordo con la proposta “Berlusconi sta già pensando ai nomi”.
Si tratta comunque di ipotesi, in quanto sulla questione sembra non esserci unanimità. Quindi il fatto che il Centrodestra presenti una squadra di ministri prima delle elezioni, è ancora in forse. Durante i giorni scorsi Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno supportato l’idea, rivolgendosi agli italiani dai palchi della campagna elettorale.
Hanno inoltre promesso che nei ministeri chiave i nomi saranno chiari già da subito, da prima della formazione effettiva del governo e del risultato delle elezioni del 25 settembre. Non sembra essere dello stesso avviso Fratelli d’Italia, in quanto i nomi di ministri e governi vengono fuori a risultato acquisito. Mentre il centrodestra stende nel dettaglio il suo programma condiviso, con l’intento di risolvere i nodi più importanti, la discussione tocca anche l’argomento dei ministri.
Le dichiarazioni del leader della Lega
Il leader della Lega ha dichiarato durante la mattina di oggi, 3 agosto, su Radio Capital: “Quello che farà Matteo Salvini lo decideranno gli italiani il 25 settembre. Sul rendere noto prima del voto chi farà il ministro dell’Economia, degli Esteri o della Giustizia mi sembra un’operazione di serietà e trasparenza nei confronti di chi il 25 settembre andrà a votare. Sono convinto che anche gli amici Giorgia e Silvio condivideranno questa necessità”.
Anche il coordinatore di Forza Italia è intervenuto: “Berlusconi sta riflettendo su possibili nomi di ministri, politici e non politici, e se tutti i leader saranno d’accordo si possono pure presentare dei nomi. Si vedrà, ma per correttezza non è giusto ora fare nomi che poi magari non trovano accordi”.
Mentre Antonio Tajani, dal canto suo: “Io agli Esteri? Lavoro per raccogliere voti, metto a disposizione la mia esperienza, sono un militante per me quello che conta è la coerenza, non partecipo alla battaglia politica per conquistare pennacchi o gradi. Farò quello che serve ma posso anche non fare nulla”.